Islanda low-budget. Si può?

Già. Perché quello che si sente in giro è proprio questo. L’Islanda è uno dei paesi più cari d’Europa. E no, questo articolo purtroppo non smentirà quello che siete abituati a sentirvi dire. Ma vi darà qualche accorgimento per cercare, là dove si può, di spendere un pochino meno rispetto a viaggi già organizzati del tuttogiàdecisodallacolazionealdormire.

Mi piace organizzare i viaggi partendo da zero. Da me. Leggendo racconti di chi è stato sul posto,di chi ci vive, sfogliando guide a appuntando note. Non prenoto quasi mai in anticipo. Eccetto il volo, ovviamente.

Islanda per budget ridotti, diceva il titolo.Eccovi alcuni tips date dalla mia/nostra esperienza. (Sabrina e Alessandro)

Volo aereo. Esistono diverse combinazioni già preconfezionate su siti di confronto voli e tariffe (skyscanner, volagratis) e voli diretti per Reykjavik nel periodo estivo. Quello che vi consiglio è spulciare bene i siti delle diverse compagnie aeree che volano sull’Islanda. Spesso si trovano tariffe più economiche. Esempio pratico:combinazione Milano-Copenaghen / Copenaghen-Reykjavik quasi 500 euro, nonostante la prima tratta fosse Ryanair,  compagnia low cost. Spulciando e rispulciando, abbiamo prenotato con Airberlin, direttamente sul sito della compagnia. Con uno scalo in Germania, ce la siamo cavata con 6 ore di volo e 350 euro totali. La nostra scelta è ricaduta sulla compagnia tedesca anche per un altro, fondamentale motivo: il bagaglio. Con Ryanair, lo saprete, il bagaglio si paga a parte e più è grosso più è costoso. Airberlin ci dava 23 kg a testa, prendendo i nostri valigioni a Milano e facendoceli trovare direttamente a Reykjavik.

Certo, 23 kg sono tanti. Ma non avendo prenotato nulla, e soprattutto, essendo partiti  non proprio in estate, avevamo con noi kg di maglioni, piumini e sacchi a pelo.

Dormire. Premetto che a Marzo i campeggi sono ancora chiusi. Aprono tutti per la stagione estiva (giugno-settembre), e restano sommersi dalla neve per il resto dell’anno. Anche qualche ostello, soprattutto al Nord, non dava segni di vita.Gli alberghi sono piuttosto cari, se vi accontentate di ostelli e guesthouse, risparmierete un bel pò e conoscerete anche un pò di viaggiatori come voi. Noi curiosavamo su booking.com i prezzi, decidevamo e andavamo direttamente sul posto chiedendo la disponibilità di una camera. Gli ostelli sono carini e, per il periodo in cui siamo stati noi, mezzi vuoti. C’è la possibilità di cucinarsi pranzi, cene e colazioni (vivamente consigliata!). Anche molte guesthouse dispongono di cucina, potete prepararvi la colazione da voi e spesso il proprietario vi lascia comunque qualcosina sul tavolo. Un pò di latte, qualche marmellatina o del delisiozo skyr. (Una specie di yogurt densissimo, la nostra droga durante tutto il viaggio. Lo si trova al supermercato e ha un prezzo normale 🙂 ) . Per gli ostelli, ce la siamo cavata con circa 25 euro a testa.Le guesthouse si aggirano sulle 10.000 isk, più o meno 70 euro in due.

Parentesi sulla moneta e i pagamenti: siamo partiti cambiando qualche corona all’aereoporto, ma si paga qualsiasi cosa con la carta di credito. E quando vi dico qualsiasi cosa, intendo anche una bottiglietta d’acqua o due caffè.

In primavera o inverno, anche non prenotando, troverete abbastanza facilmente. A Reykjahlíð, a nord dell’Isola, abbiamo prenotato telefonicamente e pagato lasciando le nostre 8.000 isk sul comodino della stanza. In alta stagione, da giugno a settembre, non credo sia possibile partire senza prenotazioni. Pienone ovunque. A meno che non usiate la tenda o affittiate quei geniali furgoncini con i letti dentro.

Affitto dell’auto. Se volete girare in lungo e largo l’isola, dovete affittare un mezzo. Noi abbiamo rischiato affittando una piccola Hyundai i10. Gomme chiodate, ma niente 4×4. Per il giro che avevamo in mente, ci sarebbe bastata. La R1, la strada asfaltata (e a tratti ghiaiosa!) che segue il perimetro islandese è pulita, e le strade interne erano ancora tutte chiuse per neve. Se il vostro viaggio si preannuncia in un periodo sgombro dal ghiaccio, vi consiglio un 4×4. Le strade interne e  qualche deviazione della R1 non sono accessibili ai mezzo a due ruote motrici. (E una volta lassù, capirete il perché). Vi consiglio questo sito per quel che riguarda l’affitto dell’auto.Lo avevamo utilizzato già in Sicilia e ci eravamo trovati bene. Confronta vari prezzi e ti dà possibilità di scelta sui mezzi più economici. Costo dell’auto per sette giorni: 250 euro. La benzina costa come in Italia.

Suggerimento sulla benzina: fate il pieno appena potete.Non troverete benzinai per centinaia di km. Riempendo il serbatoio ogni volta che ci è stato possibile, non abbiamo mai avuto problemi di riserva. Se comprate una buona guida, comunque, troverete le indicazioni su dove si trovano i benzinai. Noi abbiamo usato la Lonely.

Apro una parentesi sulla condizione delle strade, collegandomi ad un sito utilissimo che andrebbe consultato ogni giorno, soprattutto con condizioni meteo non estive: road.is.

Dà indicazioni sulla condizione di tutte le strade islandesi, specificandone la percorribilità. Ti dice se sono pulite, se hanno lastre di ghiaccio, se sono scivolose, se percorribili con due ruote motrici o se sono chiuse.L’aver visto in precedenza la condizione di una strada che avevate in mente di seguire potrebbe evitarvi sconvenienti sorprese e perdita di tempo.

Cibo. Come accennavo prima, noi abbiamo utilizzato in larga parte la formula ostello+cena e colazione fai-da-te. E’ la soluzione più comoda ed economica. Per quelle poche volte che abbiamo mangiato un fish & chips o hamburger & chips al bar (sono i piatti più economici che si trovano) abbiamo speso 15 euro a testa. Un sera al ristorante ce la siamo concessa: due piatti a testa, 100 euro in due.

I supermercati nelle grosse città ci sono sempre.Troverete ovunque (sempre parlando di città) l’N1, che è un pò come il nostro Autogrill, dove poter consumare un pasto veloce stando sempre sulla quindicina di euro. Vedrete spesso queste insegne di supermercati: Kronan, Netto, Bonus e Vinbúðin, lo spaccio statale per la vendita di alcolici. Bonus ha un maialino rosa nell’insegna, ed è il supermercato più economico.Alcuni cibi sono inavvicinabili, ma la maggior parte delle cose ha un prezzo ragionevole. Se andate in estate, poi, potete fare un pò di spese e godervele negli spazi immensi di quest’isola. Ci sono un sacco di aree adibite al pic-nic!

Costi sul quando e dove andare. Cominciamo dal dove andare. Essendo le meraviglie dell’Islanda tutte naturali, per ora non hanno alcun costo di accesso. Girerete km di spiagge, cascate, pozze, fumarole e geyser senza spendere un centesimo. Incredibile vero? Sul quando andare due paroline in più. Noi abbiamo scelto il periodo primaverile per questioni organizzative. D’estate io lavoro stagionalmente e anche Alessandro non può lasciare il lavoro. L’estate poi raddoppia i prezzi. La maggior parte dei turisti scelgono questo periodo per le temperature più miti, le distese di verde e più possibilità di esplorazione. Le strade interne sono aperte e lasciano ai territori dell’entroterra la possibilità di farsi conoscere.

Per quel che riguarda la mia esperienza, ritengo che Marzo-Aprile sia un buon periodo. Costi più bassi, sistemazioni mezze vuote, pochi gruppi brulicanti. In estate c’è il sole sino a tarda sera, ma non l’aurora boreale.

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Confesso che siamo stati fortunati con la percorribilità stradale: abbiamo completato l’intero giro senza trovare mai grosse lastre di ghiaccio o neve. Abbiamo percorso il nord quando il sito che vi indicavo sopra (road.is) scriveva di strade scivolose e con pezzi di ghiaccio, ma grazie alle ruote chiodate e un pò di attenzione ce la siamo sempre cavata bene.

Riassumendo i costi a cui andrete incontro:

Totale pernottamenti (ostelli e guesthouse): 471 euro per sette notti.

Totale benzina (2249 km): 228 euro.

Totale ristoranti e spesa: 260 euro di ristoranti (compresa la cena figa da 100 euro) + 89 euro di spesa.

Totale volo + affitto auto: 700 euro+ 250 euro.

Tutti i costi che ho elencato qui sopra sono per due persone.

 

 

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