Ci lasciamo alle spalle Cape Bridgewater dopo aver visitato i Blowholes, gayser d’acqua di mare, la Petrified forest e la colonna di otarie, raggiungibile attraverso un sentiero ventosissimo di due ore (andata e ritorno).
Da Port Fairy a Cape Otway, lungo la cosiddetta Shipwreck coast, si stagliano rocce, gole, panorami a non finire. La costa dei naufragi è così chiamata per le numerose navi che da metà a fine 1800 si recavano in Australia in cerca d’oro e fortuna, e che qui sono affondate. Molte di esse infatti, a pochi chilometri dall’arrivo urtavano contro queste formazioni rocciose, talvolta non visibili in superficie, causando il naufragio delle stesse. Ovunque le targhe commemorative ricordano questi episodi, tra cui il più famoso, quello del Loch Ard, da cui sopravvissero solamente due persone, e da cui prende il nome la gola che inghiottì la nave.
Lungo il tratto di costa che ci porterà verso Melbourne si trovano Il Grotto, Port Campbell, il London Bridge, Loch Ard Gorge e, prima di arrivare a Cape Otway, i famosi Twelve Apostoles.

I Twelve Apolostoles, parte del Port Campbell National Park, sono faraglioni di roccia calcarea e, a dispetto del loro nome, ad oggi se ne vedono soltanto sette. Sono imperdibili al tramonto e all’alba, cercate di vederli nelle due prospettive, se ne avete l’occasione. (C’è un camping nelle vicinanze e molti piazzali in prossimità delle attrazioni turistiche. Il campeggio sarebbe vietato, ma se andate via moooolto presto…)
In una giornata con la sveglia all’alba dai Dodici Apostoli raggiungiamo Melbourne, attraversando ancora Apollo Bay, Lorne e Torquay, piccola cittadina molto conosciuta tra gli amanti del surf.
Facciamo anche qualche incontro per strada!
L’arrivo a Melbourne dopo giorni di stradoni poco trafficati è un pò traumatico, se potete consiglio di prenotare il campeggio in anticipo. Noi abbiamo girato parecchio e ne abbiamo trovato uno fuori dal centro dopo svariati tentativi e telefonate.
La capitale dello stato del Victoria è un fuoco d’artificio: artisti di strada, un dj sul tetto, murales, grattacieli, colori, mercati, musica, locali, pub, teatri, qualsiasi cosa vi possa venire in mente, a Melbourne c’è.
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